Tiziano Mazzone stamattina negli studi di Radio Dolomiti per la puntata settimanale di "Fuoricampo"

Foto trentinovolley.it

Trento, 30 gennaio 2015

L’undicesima  puntata stagionale di “Fuori Campo – il Volley parlato”, in onda stamattina sulle frequenze di Radio Dolomiti, ha permesso agli ascoltatori di conoscere meglio Tiziano Mazzone. Il giovanissimo schiacciatore dell’ENERGY T.I. Diatec Trentino, classe 1995 e al primo anno in SuperLega dopo aver percorso tutta la trafila nel settore giovanile gialloblù, ha raccontato qualcosa di più su di sé nei venti minuti di chiacchierata assieme a Gabriele Biancardi.
“Sono arrivato a Trento all’età di quindici anni e prima di allora non avevo mai messo piede in questa regione perché ho sempre vissuto a Roma – ha spiegato in diretta l'atleta laziale - . Qui mi trovo molto bene, sono uscito di casa presto per inseguire il mio sogno ed ora che posso allenarmi e giocare a stretto contatto con grandi campioni cerco di apprendere il più possibile da loro per crescere ancora. Il mio idolo è Matey Kaziyski ed è bello poterlo seguire da vicino; anche solo guardandolo muoversi in palestra sono migliorato tanto. Osservo lui, gli altri giocatori e ringrazio tutti perché dall’inizio della stagione mi sento molto più a mio agio a questo livello ma guai a fermarsi".
“Credo che tutti, anche i grandi campioni, siano passati per annate come queste, dove c’è pochissimo spazio per entrare in campo e bisogna quindi concentrarsi solo sugli allenamenti – ha continuato Mazzone - . Conosco però bene il mio ruolo e non mi lamento anche se ogni tanto la voglia di giocare diventa enorme. Quando ero piccolo ho praticato tanti sport: ho scelto il volley ma in precedenza avevo provato anche nuoto e calcio. Sono tifoso della Roma, mi piace cucinare e frequento tantissimo Sebastian Solé, con cui siamo diventati davvero grandi amici. Il match di domani con Verona? Partita molto difficile perché la Calzedonia è una grande squadra con ottime individualità come Sander e Gasparini; noi però vogliamo riscattare la battuta d’arresto dell’andata”.

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